Juri Nesterov
2.2. - 29.3.2019

Wenn ich in den Sucher der Kamera schaue, passiert etwas Unerklärliches: Tausende von Bildern erscheinen in meiner Erinnerung. Schon gesehen. Tausende von Melodien spielen in meinem Herzen. Schon gehört. Es dauert nur einen flüchtigen Moment. Später versuche ich es mit Worten zu erklären. Wahrscheinlich wird die Welt um mich herum zu einem Spiegelbild meines inneren Zustands. Ich sehe die Inszenierung, in der Passanten ihre Plätze einnehmen. Theater, in dem Menschen zufällig ein erstaunliches und banales Spiel spielen. Mit dem Titel „Leben“.
Nach einer Weile, wenn ich meine Abzüge betrachte, habe ich das Gefühl, dass die Fotos elektrisiert sind. Meistens höre ich die Frage: “Wo wurde dieses Bild aufgenommen“ oder „Welche Art von Kamera? Welches Objektiv? “ Ich möchte wirklich antworten: „In der Welt der Menschen mit ihren Gedanken, Enttäuschungen und Hoffnungen“ Aber ich schweige. Meine Umgebung will nur hören, was sie braucht. Ist es wichtig, wo genau ich den Kameraknopf gedrückt habe? Wenn der Betrachter die Energie, die ich durch visuelle Bilder transportiere, sieht oder fühlt, ist alles ohne Erklärung entstanden.
Schau in die Welt, wir haben alle denselben Sternenhimmel.
Ich wurde 1954 in Sowjetrussland, in Krasnyj Lutsch geboren. Jetzt ist es eine Konfliktzone im Osten der Ukraine. Ich absolvierte die High School und erhielt die Ausbildung als Ingenieur. Seit 45 Jahren beschäftige ich mich mit Fotografie, aber meine erste Plastikkamera habe ich schon viel früher bekommen. Ich mochte den besonderen Geruch beim Filmeentwickeln. Mein Vater liebte die Fotografie und gab mir seine Zenitkamera.
Ich lebe schon seit längerem in Kiew, der Hauptstadt der Ukraine, wo ich bei einer Zeitung arbeitete. In den 1970er Jahren begann ich, an Fotoausstellungen in Jugoslawien, Tschechoslowakei, Polen und UdSSR und Mexiko teilzunehmen. Dann kam die Gelegenheit zu Einzelausstellungen in Italien (u.a. im Kunstraum Café Mitterhofer in Innichen), Spanien, England, Ukraine.
Einige Fotos werden in privaten Sammlungen aufbewahrt. einige sind in Museen in der Ukraine. Eines von ihnen wurde während des Beschusses zerstört. Ich liebe immer noch den Geruch des Entwicklers und fotografiere weiterhin mit Film. Meine Fotos entwickle ich in meiner Küche.
Das ist mein Leben.
Juri Nesterov

Quando guardo nel mirino della mia macchina fotografica, mi succede una cosa inspiegabile. La mia memoria ricorda migliaia di immagini già viste e il mio cuore sente migliaia di melodie già sentite nel passato. È solo un attimo. Dopo voglio spiegare con le parole. Penso che il mondo che mi circonda diventi uno specchio del mio stato interiore. Vedo una messa in scena con i passanti che cercano il loro posto. È un teatro dove gli uomini fanno casualmente parte di uno spettacolo sorprendente e banale che si chiama “vita”.
Quando osservo le fotografie stampate, ho l’impressione che siano elettrizzate. Spesso la gente vuole sapere dove ho scattato quella foto, con quale macchina fotografica, con quale obiettivo. E mi viene voglia di rispondere: “Nel mondo degli uomini, con i loro pensieri, delusioni e speranze”. Ma preferisco tacere. La gente vuole sentire solo quello di cui ha bisogno. Che importanza ha sapere dove ho premuto il pulsante della camera? Quando l’osservatore sente l’energia che trasmetto con le mie immagini visuali, ogni spiegazione diventa superflua.
Guarda il mondo, vediamo tutti lo stesso cielo stellato!
Sono nato nel 1954 nell’Unione Sovietica, a Krasnyj Lutsch. Ora è diventata una zona di conflitto nell’Est dell’Ucraina. Ho un diploma d’ingegnere. Da 45 anni mi dedico alla fotografia, anche se la prima macchina fotografica di plastica l’ho ricevuta tanto tempo prima. Mi piaceva l’odore particolare della camera oscura. Mio padre, appassionato di fotografia, mi regalò la sua Zenit.
Ormai sono tanti anni che vivo a Kiev, nella capitale dell’Ucraina, dove avevo trovato lavoro presso un giornale. Negli anni 1970 ho partecipato a mostre collettive in Jugoslavia, Cecoslovacchia, Polonia, Unione Sovietica e Messico, seguite da varie mostre personali in Italia (tra cui anche nel Kunstraum Cafè Mitterhofer), Spagna, Inghilterra e Ucraina.
Alcuni dei miei lavori sono conservati in collezioni private, altri nei musei dell’Ucraina. Uno è stato distrutto duranti i bombardamenti. Mi piace ancora l’odore del liquido di sviluppo e continuo a fotografare con la pellicola. Sviluppo e stampo le fotografie nella mia cucina.
Questa è la mia vita.
Juri Nesterov